Leguminose

Tetragonolobus purpureus Moench

Specie: Foraggere

Accessione: un ecotipo di GINESTRINO PURPUREO

Provenienza: cotiche erbose dei pascoli naturali

Denominazione ecotipo : Collinas

Sito di prelievo : Collinas

Specie: erbacea, famiglia delle LEGUMINOSE

Ciclo: annuale

Stipole: segmenti fogliari ovato-acuminati, saldati al picciolo o al fusto

Foglie: alterne, trifogliate, picciolate, con foglioline obovato-romboidali a margine intero, con pelosità patente

Infiorescenza: fiori ermafroditi solitari o in coppia, con corolla rosso purpureo, sovente con ali viola-nerastro, su peduncoli lunghi circa quanto le foglie, calice fiorale villoso

Data inizio fioritura: da metà a fine marzo

Frutto: legume (baccello) glabro, quadrangolare con ali increspate ai 4 angoli, della dimensione di 6-8 x 30-60 mm, contenente 5-10 semi

Seme: tondo, liscio, di color grigio-tortora scuro opaco

Fecondazione: autogama entomofila

N° cromosomi: 2n=14 (x=7)

Peso medio 1000 semi: 23,42 g

Informazioni aggiuntive

Etimologia: Il nome generico “Tetragonolobus” deriva dal greco: tetra= quattro e gonolobus=  angolo, con riferimento alla forma quadrangolare del legume. L’epiteto della specie “purpureus” fa riferimento al colore rosso vivo della corolla.
Denominazioni nel mondo: Trifoglio purpureo, Ginestrino purpureo, Veccia pisella, Pisello da caffè, Four-balled clover, Crimson dragon’s teeth, Asparagus pea, Winged pea, Lotier rouge, Lotier pourpre, Bocha cultivada, Spargelerbse
Habitat: specie spontanea nel bacino del Mediterraneo (Steno-Medit.) cresce fino a 1200 m di altitudine negli incolti, nei pascoli collinari, negli oliveti e ai margini delle coltivazioni; talvolta si trova anche in semi-coltura per il legume commestibile. Si adatta a vari tipi di suolo, dal sabbioso all’argilloso, preferendo sempre terreni ben drenati e con vario pH, dall’acido all’alcalino. Diffusa nel sud Europa, nord Africa, bacino del Mediterraneo e Medio-Oriente, risulta nativa in Italia, Spagna, Grecia, Cipro, Israele, Malta, Egitto, Algeria,  Marocco, Tunisia;  da questi Paesi è stata introdotta in Australia, Cina, Repubblica Ceca, Estonia, Slovenia, Ucraina.
Utilizzi: della specie non esistono varietà commerciali. Specie foraggera, utilizzata anche per l’arredo di giardini, risulta commestibile pure per l’alimentazione umana: le teneri piantine possono essere lessate così come gli spinaci o le bietole, i fiori possono essere usati per guarnire le insalate, i baccelli interi ancora immaturi di 2-3 cm, che possono essere consumati sia crudi che lessati o fritti, hanno un sapore simile all’asparago, i semi se verdi si possono utilizzare come piccoli piselli, se maturi come surrogato del caffè. Per questo viene definita dagli Inglesi pisello-asparago mentre dai Francesi pisello-caffè.In medicina è usata per le sue proprietà antidiuretiche ed epatoprotettive. E’ dunque una pianta molto versatile per i molteplici possibili utilizzi, sia foraggeri che gastronomici che medicinali ed inoltre, data la bellissima fioritura decorativa rosso-carminio, anche ornamentali per l’arredo di giardini e del paesaggio.

 ALCUNE RICETTE


 Minestra di ginestrino purpureo

(ricetta vegana per 4 persone)
Ingredienti: 400 g baccelli teneri interi di Tetragonolobus, 1 litro di brodo vegetale, 1 cipolla tritata, 1 spicchio d'aglio tritato, 1 cucchiaino d’olio d'oliva (evo).
Preparazione: in una padella profonda, ammorbidire la cipolla e l'aglio con l'olio a fuoco lento. Aggiungere i baccelli e il brodo. Portare ad ebollizione e bollire per 20-25 minuti. Frullare col mini pimer fino ad ottenere una crema liscia e se lo si desidera aggiungere altro brodo. Riportare a bollore e servire.  

Frittata di ginestrino purpureo


Ingredienti: un po' d'erbetta tenera di tetragonolobus, alcune uova in proporzione, sale, 0lio evo, semini di sesamo.
Preparazione: lessare in poco acqua salata l’erbetta lavata per 5-10 minuti sinché è tenera e gustosa. Scolare, riporre l’erba lessata in una scodella e mescolarla ben bene con le uova. Versare il tutto in una padella antiaderente unta con un filo d'olio preriscaldato. Rigirare la frittata a metà cottura spargendo su ciascuna parte i semini di sesamo. Rosolare ambo le parti, sotto e sopra, e servire calda o tiepida.