FORAGGERE Graminacee
Famiglia delle Graminacee
Le specie foraggere appartenenti alla famiglia botanica delle graminacee sono generalmente più rustiche e produttive rispetto alle leguminose, ma al contempo meno appetibili. Data la minore sensibilità alle basse temperature permettono un’utilizzazione più precoce a fine inverno; inoltre comportano minori problemi nella conservazione del foraggio, essendo più facilmente insilabili ed affienabili grazie alla ricchezza in carboidrati e alla struttura e tenacità fogliare. Presentano per contro un minor contenuto di proteine ed elementi minerali ed un declino qualitativo dell’erba più repentino con l’avanzare del ciclo biologico.
Le graminacee rivestono un ruolo importante come rivestimento vegetale del terreno, andando a costituire delle formazioni fitte ed estese definite praterie, steppe e savane a seconda della latitudine e dell’altimetria. Nell’ambiente mediterraneo sono presenti in tutti gli habitat: boschi, luoghi umidi, dune e ambienti ruderali. Il loro ruolo storico ed economico è importantissimo: basti pensare ai cereali che hanno sempre accompagnato l’umanità nel suo sviluppo.
Morfologicamente le graminacee presentano un fusto con nodi ed internodi detto culmo, foglie lanceolate e fiori raccolti in infiorescenze dette spighette, a loro volta riunite in spighe, pannocchie o racemi:
- spighe se le spighette sono sessili, cioè inserite sull’asse principale dell’infiorescenza senza peduncoli: unesempio tipico è la spiga del frumento
- pannocchie se le spighette sono inserite con un peduncolo ramificato, come l’infiorescenza maschile del mais, il cosiddetto pennacchio
- racemi se le spighette sono inserite con un peduncolo non ramificato, come l’infiorescenza dell’avena o del riso.
L’impollinazione è anemofila e il frutto è definito cariosside.